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COSA CAMBIA CON LA UNI EN ISO 7010


Segnaletica di sicurezza : La Norma UNI EN ISO 7010
La Norma pubblicata in Inglese, è stata ratificata dal Presidente dell’UNI ed è entrata a far parte del corpo Normativo Nazionale il 18 Ottobre 2012
La stessa norma sostituisce alcuni “Simboli” in particolare i simboli riferiti alle uscite di sicurezza o vie di esodo, al punto di ritrovo, al vietato fumare, a qualche simbolo per l’identificazione dei presidi antincendio. Ho indicato i simboli più utilizzati e conosciuti dalla maggioranza degli utilizzatori e operatori del settore ma molti altri sono stati in parte modificati o totalmente stravolti.
Una mia opinione personale: alcuni nuovi simboli sono disegnati in modo infantile quasi fumettistico si veda ad esempio quanto disegnato per : Warning guard dog- wear head protection-wear ortective gloves-wear safety foot wear ecc. Molto meglio quelli riportati dai nostri vecchi Decreti Legge non ancora abrogati.
La Norma che ha preso lo stato di Norma Nazionale indica che alla data di pubblicazione è in vigore il Titolo V “segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro” del D.lg. 9 aprile 2008 n. 81. Tale Norma all’allegato XXV indica i cartelli da utilizzare nel Nostro Paese e ci rinvia alla Norma Uni specifica per le caratteristiche cromatiche e fotometriche.
È evidente che qualche cosa non ha funzionato nel verso giusto.
 La UNI EN ISO 7010 è Norma Nazionale dal 18 Ottobre del 2012 , l’allegato XXV parte integrante della Norma Cogente Italiana non è stato eliminato o abrogato e quindi cosa si deve fare?
È mia opinione, che in assenza di modifiche alla Normativa Cogente D.lg. 9 aprile 2008 n. 81 non si possa applicare la Norma UNI EN ISO 7010  in quanto in disaccordo con la Normativa Cogente stessa.

Di seguito l’allegato XXV del D.lg. 9 aprile 2008 n. 81








ALLEGATO XXV - PRESCRIZIONI GENERALI PER I CARTELLI SEGNALETICI
1. Caratteristiche intrinseche
1.1. Forma e colori dei cartelli da impiegare sono definiti al punto 3, in funzione del loro
oggetto specifico (cartelli di divieto, di avvertimento, di prescrizione, di salvataggio e per
le attrezzature antincendio).
1.2. I pittogrammi devono essere il più possibile semplici, con omissione dei particolari di
difficile comprensione.
1.3. I pittogrammi utilizzati potranno differire leggermente dalle figure riportate al punto 3 o
presentare rispetto ad esse un maggior numero di particolari, purché il significato sia
equivalente e non sia reso equivoco da alcuno degli adattamenti o delle modifiche
apportati.
1.4. I cartelli devono essere costituiti di materiale il più possibile resistente agli urti, alle
intemperie ed alle aggressioni dei fattori ambientali.
1.5. Le dimensioni e le proprietà colorimetriche e fotometriche dei cartelli devono essere tali
da garantirne una buona visibilità e comprensione.
1.5.1. Per le dimensioni si raccomanda di osservare la seguente formula: A > L2/2000
Ove A rappresenta la superficie del cartello espressa in m2 ed L è la distanza,
misurata in metri, alla quale il cartello deve essere ancora riconoscibile. La formula
è applicabile fino ad una distanza di circa 50 metri.
1.5.2. Per le caratteristiche cromatiche e fotometriche dei materiali si rinvia alla
normativa di buona tecnica dell'UNI.
2. Condizioni d'impiego
2.1. I cartelli vanno sistemati tenendo conto di eventuali ostacoli, ad un'altezza e in una
posizione appropriata rispetto all'angolo di visuale, all'ingresso alla zona interessata in
caso di rischio generico ovvero nelle immediate adiacenze di un rischio specifico o
dell'oggetto che s'intende segnalare e in un posto bene illuminato e facilmente accessibile
e visibile.
Ferme restando le disposizioni di cui al presente decreto, in caso di cattiva illuminazione
naturale sarà opportuno utilizzare colori fosforescenti, materiali riflettenti o illuminazione
artificiale.
2.2. Il cartello va rimosso quando non sussiste più la situazione che ne giustificava la
presenza.
3. Cartelli da utilizzare


 Divieti/pericolo/obblighi/salvataggio/antincendio
www.centrosill.com
  




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