Apparecchiatura antincendio composta essenzialmente da una cassetta o un portello di protezione, un supporto della tubazione, una valvola manuale di intercettazione, una tubazione flessibile completa di raccordi, una lancia erogatrice.
Apparecchiatura antincendio composta da una bobina con alimentazione idrica assiale, una valvola di intercettazione adiacente la bobina, una tubazione semirigida, una lancia erogatrice.
Deve essere prevista, per ciascun idrante, l’installazione di una cassetta contenente, secondo le necessità di utilizzo, una o più tubazioni flessibili DN 70 complete di raccordi UNI 804, sella di sostegno e lancia di erogazione, e con i dispositivi di attacco e manovra indispensabili all’uso dell’idrante stesso. Tali dotazioni devono essere ubicate in prossimità degli idranti, in apposita cassetta di contenimento.
Per gli elementi sopra descritti, sì precisa che, le definizioni sono estratte dalle rispettive Norme Tecniche UNI 671-1, UNI 671-2, UNI 10779, sono oggetto della nostra informazione in quanto parliamo di manichette idrante e naspi soggette a controllo, manutenzione e collaudo.
Il controllo consiste in una verifica abbastanza semplice, si srotola la tubazione allo scopo di verificare visivamente che non vi siano difetti evidenti, ecc.
La manutenzione varia sostanzialmente dal controllo solo per la fase che indica di riempire la tubazione con acqua alla pressione di rete ed in presenza di difetti si dovrà eliminarli.
Il collaudo alla massima pressione di esercizio.
Nel riquadro sottostante ho indicato la pressione di collaudo prevista dalla Normativa.
Estratto dalla norma Tecnica
10 CARATTERISTICHE IDRAULICHE
10.1 Resistenza alla pressione
Le tubazioni complete di raccordi devono essere progettate per le seguenti pressioni:
- pressione massima di esercizio: 1,2 MPa;
- pressione di collaudo: 2,4 MPa;
- pressione minima di scoppio: 4,2 MPa.
L’operazione di collaudo, rappresenta l’essenza del nostro post.
Di fatto la Norma obbliga una prova in pressione idrostatica (con acqua) alla pressione massima di esercizio indicata in 1,2 MPa = a 12 bar.
Passo a descrivere come si svolgono in alcuni casi - purtroppo sempre più di frequente - le operazioni di collaudo delle manichette idrante e naspi:
a) L’operatore con aria furtiva apre la cassetta idrante, si guarda attorno, rapidamente aggiorna il cartellino e chiude la cassetta. Collaudo effettuato con esito positivo.
b) L’operatore rimuove la manichetta dalla cassetta, la collega alle sue attrezzature perfettamente pulite ed in ordine sul furgone officina, apre l’aria o l’azoto, non siamo riusciti a capire quale sia il migliore tra i due, e gonfia le manichette a qualche bar per vederne le eventuali anomalie.
c) L’operatore non apre la cassetta idrante, non collauda la manichetta idrante, ma sostiene la necessità di doverla sostituire in ragione del fatto che ha superato i cinque anni di vita, dato rilevabile dalle iscrizioni poste dal Fabbricante sulla tubazione.
d) L’operatore non apre la cassetta idrante, aggiorna rapidamente il cartellino posto all’esterno della cassetta e da qui in avanti valuta quale onere addebitare al suo malcapitato cliente.
Si può ben capire che le nostre valutazioni siano volutamente esagerate, ma si consideri che ogni operazione sopra indicata ha senso per il raffronto tecnico che andremo di seguito.
Tenete conto anche che non molti anni fa una nota trasmissione televisiva denunciava la leggerezza ed evidenziava con quale furbizia venissero effettuate le manutenzioni nel settore della protezione antincendio, mostrando i tutto con filmati ed interviste. Personalmente condivido e dichiaro, per mia esperienza, che questo rappresenti solo la punta dell’iceberg. Molto di più dovrà emergere.
Nei post futuri avrò modo di esporre e denunciare le situazioni di frode e di complicità di chi accetta la frode come la normalità, solo perché gli torna comodo spendere poco, tanto una volta pagate le fatture la responsabilità cade su chi ha commesso l’illecito.
COME INVECE ANDREBBE FATTA L’OPERAZIONE DI COLLAUDO
L’operazione di collaudo per le manichette idrante, UNI 45 e UNI 70, e per il collaudo dei naspi, deve essere eseguita in questi termini:
1) Riempire d’acqua la tubazione da sottoporre a collaudo sia essa del tipo UNI 45, UNI 70 o Naspo.
2) Scaricare completamente l’aria residua dalla tubazione.
3) Attivare la pompa di carica che nel nostro caso deve pescare acque e mettere in pressione la tubazione, per motivi di sicurezza è importante che l’attrezzatura utilizzata comprima immettendo acqua completamente priva di aria o altro gas.
4) Raggiunta la pressione di collaudo, 12 bar, verificare che la tubazione sottoposta a prova non presenti cedimenti strutturali e/o perdite. Ogni perdita anche se minima dovrà far eliminare la tubazione sottoposta a collaudo.
5) Scaricare la pressione residua.
6) Scollegare la tubazione dalla postazione di collaudo.
7) Scaricare completamente dell’acqua la tubazione.
8) Riavvolgere la tubazione in doppio tenendo conto che i raccordi arrivino almeno nella stessa posizione (per il naspo, la tubazione va riavvolta sulla sua bobina di alloggiamento).
9) Aggiornare il cartellino come indicato nella Normativa Tecnica.
Aspetti di sicurezza durante le operazioni di Collaudo
Le operazioni di collaudo, proprio perché si utilizzano attrezzature ed elementi in pressione, devono essere eseguite in luogo sicuro, in area dedicata ove venga fatto rispettare il divieto di accesso alle persone non strettamente indispensabili alle operazioni. Ogni attrezzatura utilizzata deve essere conforme alle Normative Cogenti in fatto di sicurezza e gli operatori devono essere formati e addestrati, in particolare devono conoscere le Normative Operative di esecuzione e le Normative di Sicurezza applicata nel sito di intervento.
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